Violenza di genere: la scuola è chiamata a rispondere all'emergenza che oggi viviamo. È stato ribadito dai palchi del Festival della Filosofia di Modena, edizione 2019. Sabato scorso il giornalista Riccardo Iacona (conduttore del programma d'inchiesta PresaDiretta) ha più volte richiamato l'attenzione del mondo della scuola, istituzione in prima linea nella diffusione di una cultura volta al superamento degli stereotipi di genere. In piazza Roma, a Modena, nel corso del reading e conversazione dal titolo "Uomini no, cronache della violenza di genere", Iacona ha parlato delle inchieste condotte negli anni sulla questione di genere e della presa d'atto che troppe violenze vengono perpetrate ancora oggi dagli uomini sulle donne, troppi stupri e femminicidi. Con grande amarezza, è emerso che assistiamo al lento degrado del genere umano senza far nulla o quasi. L'odierna società, pur professandosi moderna, continua a propinare retaggi culturali che affossano gli sforzi compiuti da una piccola fetta di popolazione che cerca con ogni mezzo di affermare la parità di genere nei diversi ambiti del vivere quotidiano.Purtroppo i recentissimi fatti di cronaca (il femminicidio di Gropparello e lo stupro di Vittoria, senza dimenticare le centinaia di violenze compiute negli anni passati e le tante donne uccise dal proprio marito, compagno ect…) raccontano un'incessante serie di atrocità che rinviano a un enorme deficit culturale che tocca da vicino il nostro Paese e non solo culture e religioni a noi distanti. Continuamente leggiamo di violenze dentro le nostre case, di donne picchiate, di abusi fisici e psicologici. Contestualmente ci chiediamo: cosa fare? Di certo non basta essere solidali ma occorre agire per prevenire ed è qui che entra in gioco la scuola, l'agenzia educativa che insieme alla famiglia è interpellata a svolgere l'arduo compito di educare i giovani al rispetto, all'accettazione della diversità al fine di superare gli stereotipi di genere. Lo sanno bene i tanti docenti della scuola italiana e coloro che sabato scorso in piazza Roma, a Modena, hanno assistito al reading di Iacona. Tantissimi, infatti, gli insegnanti di ogni ordine e grado che a più riprese hanno preso parola confrontandosi, portando in campo la propria esperienza e cercando possibili suggerimenti su come poter affrontare la questione di genere in contesti sempre più variegati per cultura, religione e provenienza geografica. Più volte è stato ribadito che il dialogo con i propri alunni e le famiglie è alla base. Allo stesso tempo, la progettazione di percorsi con il supporto di esperti e la presenza di libri di testo adeguati risulta fondamentale.
Accanto a questo non dimentichiamo il lavoro delle associazioni in prima linea nella lotta contro la violenza sulle donne, presenti nelle scuole con incontri a tema e testimonianze. Ricordo con interesse le conferenze organizzate nei tanti istituti dalle associazioni nelle diverse ricorrenze: 25 novembre per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne; l'8 marzo per la Giornata internazionale della donna per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggi oggetto in quasi tutte le parti del mondo. Ma ancora alle iniziative dell'associazione "Toponomastica al femminile" che entra negli istituti scolastici con numerosi progetti didattici allo scopo di diffondere la cultura di genere, dare visibilità alle donne che hanno contribuito, in tutti i campi, a migliorare la società. Tra questi, il concorso nazionale "Sulle vie della parità" che vede coinvolte tante scuole del sud e nord Italia.Esso è finalizzato a promuovere nelle scuole di ogni ordine e grado la ricerca storica locale e restituire visibilità alle donne che si sono distinte per l'attività letteraria, artistica e scientifica, per l'impegno umanitario e sociale o per altri meriti.
Il reading e conversazione sul tema "Uomini no, cronache della violenze di genere" è stato anche l'occasione per rimarcare l'assenza di politiche tese a tutelare le vittime di violenza, l'esigua presenza di donne in politica rispetto agli uomini, nonché l'appartenenza ad uno schieramento politico rispetto ad un altro. E su quest'ultimo punto, Riccardo Iacona è stato acuto nel rispondere alla domanda di un possibile governo affidato a Giorgia Meloni: "al di là del colore politico ben venga una donna alla guida del governo. Se accadrà vuol dire che qualcosa sta cambiando. Altro discorso se voi chiedeste cosa farebbe Giorgia Meloni per le donne!".