In apparenza, un convegno come tanti altri, una occasione di riflessione, tanto più su un fatto di cronaca notorio e che ha destato profonda emozione nel territorio, con rituale domanda al Consiglio dell´Ordine e richiesta di attribuzione di alcuni crediti formativi, ed assenso del medesimo Consiglio partecipazione di alcuni giuristi ed invito conseguente agli avvocati del Libero Foro.
In apparenza. Se non fosse che l´ente che, a Verona, ha organizzato l´evento è "Fortezza Europa", un termine - far rilevare il periodico online scaligero, larena.it - "usato dal Terzo Reich" ed una organizzazione "composta - a Verona perlomeno - anche da ex appartenenti di Forza Nuova".
In effetti è così: Fortezza Europa (in tedesco: Festung Europa) era il termine impiegato dalla propaganda del Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale per indicare a partire soprattutto dal 1942, l´Europa continentale sottoposta al predominio politico-militare della Germania nazista in cotrapposizione con gli Alleati anglosassoni.
Una presenza, quella dell´organizzazione, nella città di Verona recente, anche se probabilmente dalle radici antiche. L´esordio risale al 10 giugno 2017, battesimo politico del Movimento, con un documento che riassume le caratteristiche, i punti chiave "di un progetto che ci vedrá in prima linea per il riscatto della nostra Europa sotto le insegne delle quattro frecce che rappresentano i quattro punti cardine della nostra battaglia (Identità ,Famiglia , Autarchia e Aristocrazia). Le quattro frecce, racchiuse nel cerchio ideale della comunità di destino,rappresentano anche la forza che si sprigiona dal centro di esso verso ogni direzione ad indicare ,all´altro da noi, che nessun cammino ci sarà precluso.
Per mille anni". programma che però non ha impedito al Coa di accreditare l´evento, e neanche ad alcuni dipartimenti dell´Università degli Studi scaligera di ospitare convegni promossi dal medesimo movimento, cui peraltro sono regolarmente invitati anche esponenti, più o meno noti, di una sola formazione politica presente in parlamento.
Da qui, la richiesta, annota il periodico, che giunge da molteplici parti di ritirare il credito concesso, richiesta che tuttavia ottiene un secco rifiuto da parte del Coa «La nostra non è una reazione o falso orgoglio», dice Alessandro Rigoli presidente dell´Ordine, «qui si sta discutendo di un "marchio" non dell´evento in sé. Noi non siamo strumentalizzati né strumentalizzabili».
Ed ancora: «In questo caso i requisiti per dare il credito c´erano. Accreditare un evento significa riconoscere il contenuto giuridico e non "dare credito" al soggetto, chiunque esso sia, che lo propone e lo organizza. Senta, prima di due giorni fa non conoscevo Fortezza Europa che non è "segnalata" o fuorilegge. Il Consiglio ha valutato un evento, la presentazione di un libro ( «Per una legittima difesa», ovvero la presentazione del libro scritto da Nicolò e Marco Petrali, giornalista e avvocato, figli del tabaccaio milanese che nel 2003 uccise uno dei due rapinatori che fecero irruzione nel suo negozio, ndr), con i saluti di un europarlamentare, nella sala di una partecipata del Comune... Non è un contesto borderline. E comunque il Consiglio non fa politica, abbiamo organizzato convegni con esponenti e parlamentari del Pd e nessuno ha mai avuto nulla da obiettare. Ripeto, accreditare non vuol dire "dare credito" a qualcuno» queste le sue parole al periodico.
Ma sono in tanti a nutrire dubbi non sulla legittimità dell´attribuzione dei crediti ma sulla opportunità tenuto conto della natura e della mission della organizzazione che ha promosso l´evento. Dubbi esternati - riporta Verona Sera - da Assemblea 17 Dicembre: "Crediamo che l´Ordine ci dovrebbe ripensare e ritirare il suo appoggio. Naturalmente non crediamo che la cosa sia avvenuta in totale ingenuità e buonafede, e siamo a conoscenza che altri avvocati, informati della notizia, si stanno già muovendo per avere spiegazioni e richiedere che l´offerta del credito formativo sia ritirata. Un solo credito ma fortemente simbolico e, dal nostro punto di vista di cittadini antifascisti, del tutto fuori luogo".
Fin qui la polemica, della quale ha dato conto anche Repubblica.it e che, nelle prossime ore, potrebbe portare ad ulteriori sviluppi, dato che si annunciano perfino interrogazioni parlamentari dirette a chiedere chiarimenti al Ministro dell´Interno.
Dal nostro punto di vista, laicamente e senza alcun giudizio di merito, siamo dell´opinione che i Coa, dal punto di vista agli eventi accreditati ed accreditabili, potrebbero evitare di sponsorizzare nei fatti eventi direttamente organizzati dalla politica militante, di qualsiasi orientamento.
Avv. Pietro Gurrieri