Di Rosalba Sblendorio su Mercoledì, 13 Maggio 2020
Categoria: Legge e Diritto

Covid-19, dispositivi digitali e attacchi informatici. Garante della privacy: occhio al ransomware

Nel periodo emergenziale causato dal Covid-19, tutte le misure di contenimento adottate dal Governo hanno costretto gli italiani a restare più tempo a casa. Questo ha portato a intensificare l'uso dei dispositivi digitali: dallo smart working, a una più diffusa navigazione su internet, a un più diffuso ricorso ai sistemi di messaggistica e via discorrendo.

Detta intensificazione espone gli utenti, ancora più del passato, ad attacchi informatici da parte di malintenzionati. In punto, è intervenuto il Garante della privacy che, sul suo sito, invita tutti gli utenti a prestare attenzione a tutti i pericoli che si nascondono in rete e in particolare al ransomware.

Ma vediamo di cosa si tratta.

Il Garante della privacy spiega che il ransomware è un genere di programma informatico in grado di infettare computer, tablet, smartphone e smart TV. In buona sostanza, tale programma, una volta installato, blocca «l'accesso a tutti o ad alcuni dei contenuti (foto, video, file, ecc.)» dei dispositivi su citati. Successivamente, all'utente malcapitato, viene formulata una richiesta di riscatto «(in inglese, "ransom")» finalizzata allo sblocco dei dati.

Ma come si installa sui nostri dispositivi digitali detto programma?

Il ransomware si installa attraverso: 

Una volta installato sul dispositivo, il ransomware:

Per evitare i danni che possono derivare dall'installazione di questo programma, il Garante allerta gli utenti a prestare attenzione, invitandoli: 

Cosa fare in caso di installazione del ransomware?

Laddove il ransomware abbia infettato i dispositivi digitali, il Garante suggerisce:

Alla luce di quanto sin qui detto, appare evidente che le insidie informatiche sono sempre in agguato. Prestare attenzione e proteggere i nostri dispositivi con programmi ad hoc sono le misure idonee per salvare i nostri dati da attacchi da parte di malintenzionati.

Per maggiori informazioni sull'argomento è possibile consultare il sito del Garante della privacy. 

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