Di Agostino La Rana su Sabato, 11 Aprile 2020
Categoria: Diritto e cinema

Cinema Forense - The Street Lawyer

 Nel primo film (Anatomia di un omicidio, ndr) il ruolo dell'avvocato è interpretato da James Stewart, che poi ricoprirà il ruolo dell'avvocato ne L'uomo che uccise Liberty Valance.

Nel secondo film (Verdetto finale, ndr) il ruolo dell'avvocato è interpretato da James Woods, difensore di un imputato in un processo per omicidio.

Il terzo film (The Street Lawyer, ndr) è tratto da un romanzo di John Grisham e oscilla tra manicheismo e idealismo; il classico schema bene vs. male, nel caso specifico rappresentati, rispettivamente, da un megastudio legale che si occupa di aziende e un microstudio che si occupa di assisti poveri.

 Il quarto film (L'avvocato De Gregorio), ambientato a Napoli, è stato diretto da Pasquale Squitieri (che abbiamo già citato come registade I guappi) e Giorgio Albertazzi interpreta l'avvocato.

In Analisi di un delitto il protagonista è un ex avvocato radiato dall'albo perché aveva tradito il mandato conferitogli da un cliente (in realtà per una crisi di coscienza) che dovrà tornare a occuparsi di indagini difensive per evitare l'accusa di essere un pluriomicida.

In Michael Clayton rivediamo George Clooney nelruolo di un avvocato, come in Prima ti sposo, poi ti rovino e nel successivo Paradiso amaro (USA, 2011).

 In ciascuno di questi film troviamo un tema che abbiamo già accennato a proposito di A civil action: la professione come occasione di riscatto e redenzione.

Al contrario, non possiamo considerare film forensi L'arcangelo (Italia, 1969) , con Vittorio Gassman nel ruolo di un avvocato inconsapevole complice di una coppia diabolica e The counselor – Il procuratore(USA, 2013) , un noir simile a Perez e a L'avvocato della mala (Italia, 1977), nel quale vi è un percorso inverso (un avvocato di successo che cade nell'abisso del traffico di droga, spinto dal desiderio di arricchirsi per sposarsi) e soprattutto non offre alcuno spunto di riflessione per la professione di avvocato, forse con la sola eccezione di una battuta di Javier Bardem:"Ho sempre pensato che una laurea in legge fosse una licenza per rubare".

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