Di Agostino La Rana su Sabato, 18 Aprile 2020
Categoria: Diritto e cinema

Cinema Forense - Mio cugino Vincenzo

 Interpretato da tre attori italoamericani, Joe Pesci (nel ruolo dell'avvocato), Marisa Tomei (in quello della fidanzata dell'avvocato: per questa sua prestazione vinse il Premio Oscar quale miglior attrice non protagonista) e Ralph Macchio (il cugino imputato dell'avvocato). Ambientato in Alabama, come Il buio oltre la siepe.

 Con i toni di commedia, descrive il primo processo penale affrontato da un avvocato che ha conseguito l'abilitazione al sesto tentativo e che, solo per questo aspetto, ci ricorda il Danny De Vito de L'uomo della pioggia (al contrario bocciato anche al sesto tentativo).

Veniamo ora agli spunti di riflessione che ci offre il film.

 Innanzitutto l'esame di abilitazione, tema minore qui come ne Il socio.

Poi i problemi che s'incontrano quando l'avvocato si trova a dover lavorare in un foro lontano dal suo: diffidenza, ignoranza delle prassi locali, ecc.

Il tema principale, però, è quello del primo processo che si affronta: l'emozione, gli inevitabili errori dovuti all'inesperienza, la tenacia e l'impegno magari pure eccessivi, la fortuna del debuttante, la diffidenza del cliente (di solito un parente, ecc.).

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