L'Italia è ormai una nazione divisa in zone rosse e arancioni. La situazione emergenziale che ormai da un anno piega il nostro Paese continua a essere il fulcro di ogni decisione politica ed economica. Alcune categorie di lavoratori hanno subito più di tutte le altre gli effetti di questa crisi e quei pochi lavoratori che ancora sono a galla devono fare i conti anche con le continue aperture e chiusure delle scuole. La salute è un diritto da tutelare, sì, ma come conciliare il lavoro senza rischiare di perderlo con la presenza a casa dei figli minori di anni 14 che seguono l'attività didattica a distanza (dad)? Indubbiamente la dad consente ai ragazzi di poter continuare il percorso educativo, ma spesso diventa un vero problema per i genitori che devono lavorare in modalità agile o in presenza. Chi segue i ragazzi? Un servizio baby-sitting, in questo momento storico, sarebbe fondamentale soprattutto per quei lavoratori che non possono usufruire di congedi. Ma quanto andrebbe a incidere economicamente sulle famiglie che già vivono con una "spada di Damocle" puntata sul collo?
A sostegno dei tanti lavoratori dipendenti e non che si sono trovati in difficoltà per la situazione epidemiologica in atto merito, in quest'anno, molti aiuti sono stati approntati dal Governo. Alcuni di tali aiuti hanno interessato anche la categoria degli avvocati; una categoria, questa, che indubbiamente è tra le più bistrattate soprattutto in questo periodo.
Tra i provvedimenti recenti che sono intervenuti in tal senso, merita un cenno il D.L. n. 30 del 13 marzo 2021, recante le misure urgenti per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena.
Vediamo cosa ha previsto tale decreto.
Il bonus baby-sitting
L'art. 2 del suddetto decreto ha previsto congedi per genitori e bonus baby-sitting. In particolare, l'erogazione di quest'ultimo bonus è stato previsto anche a favore dei lavoratori iscritti alla gestione separata INPS e dei lavoratori autonomi con i figli conviventi minori di anni 14. Tra i lavoratori autonomi rientrano anche gli avvocati. In buona sostanza, queste categorie di lavoratori potranno scegliere la corresponsione di uno o più bonus per l'acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo complessivo di 100 euro settimanali. Il bonus in questione viene erogato:
- attraverso il libretto di famiglia che è uno strumento introdotto dall'articolo 54-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, recante la disciplina delle prestazioni lavorative occasionali. Si tratta di un libretto nominativo prefinanziato, costituito da titoli di pagamento, con determinato valore nominale, destinati al pagamento di quelle prestazioni lavorative occasionali;
- direttamente al richiedente, per la comprovata iscrizione ai centri estivi, ai servizi integrativi per l'infanzia di cui all'articolo 2, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, ai servizi socio-educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia.
Le modalità di riconoscimento del bonus agli avvocati
L'art. 2 su citato ha disposto che l'erogazione del bonus ai lavoratori autonomi non iscritti alla gestione separata è subordinata alla comunicazione all'INPS, da parte delle rispettive Cassa previdenziali, del numero dei beneficiari. Per gli avvocati, la Cassa forense ha informato che con nota prot. n. 77723 del 18/3/2021 ha provveduto a effettuare detta comunicazione.
L'istanza, quindi, potrà essere presentata dagli avvocati che intendono beneficiare di tale bonus seguendo le modalità operative stabilite dall'INPS; ente, questo, destinatario delle relative domande.
La fruizione del bonus in questione;
- se richiesta per i servizi integrativi per l'infanzia sarà incompatibile con quella del bonus asilo nido;
- sarà possibile solo se l'altro genitore non avrà usufruito di altre tutele o di congedi.