Di Piero Gurrieri su Giovedì, 24 Febbraio 2022
Categoria: Diario di questi anni di Pietro Gurrieri

Carlo Acutis, la mia autostrada verso il Cielo

 Lui è Carlo, che tutto avrebbe potuto essere e tutto fare nella vita. Bello, un fisico prestante, un carattere aperto, sempre gioioso. Italianissimo ma londinese per nascita, i suoi, una famiglia top del mondo finanziario italiano, il nonno un illustre avvocato tributarista, si trovavano nella metropoli britannica per affari. Per lui, papà e mamma pensano ad un futuro radioso. Le più prestigiose scuole a Milano, il liceo classico. Carlo studia come un matto, è il primo della classe, neppure l'informatica ha più segreti per lui, nel frattempo fa gruppo con i compagni. L'essere presente e far sentire l'altro presente, questa è l'amicizia, scrive nel suo diario.

 Carlo, fin da piccolo, ha scelto Dio o da Lui è stato scelto. Un innamorato delle cose celesti e del suo prossimo, nei momenti liberi gioca al calcio, scala una montagna, poi corre a fare il catechista per i piccoli, parla loro di Dio, trasmette emozione. Anche il domestico di casa Acutis, un bramino, ne è conquistato al punto da lasciarsi tutto alle spalle e diventare cattolico. La bestia è dietro l'angolo, Carlo improvvisamente sta male. I controlli, i migliori medici, il responso, si tratta di leucemia, una montagna troppo alta per essere scalata. Papà e mamma nel dolore profondo, lui no, affronta la malattia con il sorriso, mai un lamento, la paura non sa cosa sia. Torna fin che può nella "sua" Assisi, Francesco è più che un esempio. Io da qui non uscirò vivo ma ti darò tanti altri figli, dice alla mamma, che lo guarda esterrefatta e non sa cosa rispondergli.

 Viene il suo tempo, è il 12 ottobre 2006, Carlo ha appena 15 anni. Guardatemi, muoio felice, perché non ho mai sprecato un solo minuto della mia vita in cose lontane da Dio. Sono i giorni del pianto ma la mamma comincia a fare sogni strani, tra questi Francesco. Sii serena, le dice, il tuo Carlo è molto in alto, e sarà ancora più in alto. Qualcuno comincia a dire che pensando, pregando Carlo è guarito da un male incurabile. 22 febbraio 2020, papa Francesco ha deciso, e Carlo  beatificato il 10 ottobre successivo in Assisi, il luogo in cui riposa il suo corpo. C'erano anche il papà e la mamma, in lacrime. Ricordavano forse quella sua splendida espressione: "Tutti nasciamo come originali, che nessuno di noi sia costretto a morire come fotocopia." Da qui partì Carlo per prendere la sua autostrada verso il cielo.