Slitta a data da destinarsi l'esame del decreto legislativo in materia di IRPEF e IRES che, tra le novità, prevede anche un bonus di 100 euro sulla tredicesima. Dopo le prime anticipazioni sugli 80 euro in più a dicembre, il Governo lavora ad un intervento per le famiglie monoreddito.
Nulla di definito, anche considerando la necessità di far quadrare i conti, ma dalle prime bozze del decreto legislativo in materia di IRPEF e IRES, con il quale il Governo punta ad attuare un nuovo tassello della riforma fiscale, emergono alcune ipotesi di novità di particolare interesse per i contribuenti con redditi più bassi.
La previsione, seppur ancora in via embrionale, di un nuovo bonus di 80 euro erogato una tantum sulla tredicesima mensilità è stata una delle notizie più rilevanti emersa negli ultimi giorni; una prima bozza prevedeva l'applicazione del bonus aggiuntivo per i contribuenti con reddito fino a 15.000 euro, già ad oggi beneficiari del trattamento integrativo in busta paga erogato da gennaio a dicembre, tredicesima esclusa, per un valore pari a 100 euro mensili. Dagli 80 euro aggiuntivi si è passati ad un bonus di Natale di 100 euro, riconosciuto ai dipendenti con redditi fino a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio a carico.
Al bonus già vigente pari a 1.200 euro annui potrebbe quindi affiancarsi una quota aggiuntiva, a copertura della tredicesima, di valore fino a 100 euro, ma il cui importo definitivo verrebbe stabilito con apposito decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze da emanarsi entro il 15 novembre 2024. A finanziarlo sarebbero le maggiori entrate derivanti dal concordato preventivo biennale, il patto tra partite IVA e Fisco sul quale il Governo sembra puntare sempre di più; abbisognano 100 milioni di euro.
Come già detto, il bonus aggiuntivo sulla tredicesima, di 100 o 80 euro, resta ancora un'ipotesi in attesa di conferme. Quel che è certo è che nella legge delega in materia di riforma fiscale si tocca anche il tema della detassazione delle tredicesime, e l'intervento in campo consentirebbe quindi di giocare d'anticipo. L'obiettivo è chiaro: rendere meno gravosa la tassazione della mensilità aggiuntiva di dicembre, che ad oggi risulta oltre modo gravosa per via del venir meno dell'applicazione di detrazioni e altri bonus fiscali, come per l'appunto il trattamento integrativo. La previsione per il 2024 di un bonus una tantum anticiperebbe quindi l'avvio dell'imposta sostitutiva agevolata indicata dalla delega fiscale.
Dunque, forse si, forse no, non si sa. Auguri.
Meditate contribuenti, meditate.