Di Giuseppe Caravita su Lunedì, 24 Dicembre 2018
Categoria: Giuseppe Caravita: uno di duecentocinquantamila

Auguri, Colleghi, ritroviamo insieme la strada di casa e in bocca al lupo a noi tutti!

C'erano una volta uno spaccalegna e una spaccalegna, che avevano sette bimbi, tutti nati nel giro di pochi anni. Il maggiore aveva solo dieci anni e il più piccolo sette. Come mai, direte, tanti figli in così poco tempo? Gli è che la moglie andava di buon passo e non ne faceva meno di due alla volta.

Questo è l'incipit di "Pollicino", di Perrault. Una fiaba che, credo, conosciamo tutti, così come ne conosciamo tutti il prosieguo e l'epilogo.
Vogliamo provare a cambiare le parole, e vedere se si può comprendere lo stesso il senso della storia?
C'era una volta l'Avvocatura, che aveva 250.000 figli. Il maggiore aveva un reddito di diversi milioni di euro, il più piccolo tirava la carretta in un piccolo studiolo di provincia.
Come mai, direte, tanti figli in così poco tempo? Gli è che l'esame di abilitazione andava di buon passo, e non ne faceva mai meno di 15.000 per volta.
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E' colpa degli avvocati il loro essere avvocati? Evidentemente no. Nessuno può impedire ai propri genitori di metterlo al mondo: non siamo noi che scegliamo di venire su questa Terra. E pertanto i nostri genitori hanno delle grandi, evidenti, ineludibili responsabilità nei nostri confronti. Lo dico da avvocato anziano, padre di tre figlie. Siamo noi che vi abbiamo messo al mondo, siamo noi che dobbiamo mostrarvi la strada: e invece il gioco è portarvi lontano da casa. E allora a voi, giovani colleghi, sta mettervi nelle tasche i sassolini per ritrovare la strada di casa.
Perchè di questo si tratta: l'Avvocatura è una casa comune. Qualcuno ha compreso male il suo ruolo, e ha giocato a fare il padre padrone. E adesso c'è una grande, enorme possibilità: mettere le mani sotto il tavolo e rovesciarlo. Contro ogni ipocrisia, contro ogni falsità, contro la cappa di falso moralismo che noi vecchi siamo riusciti a costruire, e quando non ne siamo stati diretti artefici, siamo riusciti a tollerare, facendo finta di niente. Non è facile trovare una strada comune. Ma il confronto che si è sviluppato in questo anno di social network non ha nessun precedente nella storia dell'Avvocatura.
Per la prima volta in assoluto, Avvocati di tutta Italia si sono confrontati in tempo reale, senza filtri, senza censure. Il risultato è stato straordinario: giovani e vecchi, ricchi e poveri, piccole realtà e realtà metropolitane si sono confrontate frontalmente, aspramente, duramente. Fuori dalla comunicazione verticale e verticistica, in una straordinaria comunicazione orizzontale. Non si possono più raccontare frottole, questa è l'unica verità, e indietro non si può più tornare, qualsiasi cosa accada. Buon Natale e in bocca al lupo a tutti gli Avvocati italiani.
Giuseppe Caravita di Toritto,
avvocato

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