Di Giovanni Di Martino su Lunedì, 18 Gennaio 2021
Categoria: Legge e Diritto

Astensione della magistratura onoraria dal 19 al 22 gennaio. Saltano migliaia di processi

 Forse non tutti conoscono i compiti che svolgono gli oltre 5 mila magistrati onorari. Sono professionisti (avvocati , semplici esperti giuridici con il possesso della laurea in giurisprudenza e altre figure) che dopo aver presentato apposita istanza con la comprovata documentazione del possesso di titoli ed esperienze acquisite, vengono chiamati dallo Stato a svolgere il ruolo di giudici di pace, di vice procuratore onorario e giudice onorario di tribunale.

Alla magistratura onoraria è demandato oltre il 50% degli affari complessivi del primo grado di giudizio civile e l'80% degli affari penali.

 Alla magistratura onoraria è demandato oltre il 50% degli affari complessivi del primo grado di giudizio civile e l'80% degli affari penali.

Dopo anni di rivendicazioni tese ad ottenere una maggiore tutela dei propri diritti,da poco si sono organizzati hanno costituito la Consulta della Magistratura Onoraria a cuile tre categorie di magistrati onorari (Giudici di Pace, GOT e VPO) hanno demandato il compito di rappresentanza per interloquire con le istituzioni governative e giudiziarie al fine di far sentire la loro voce.

Cosa contestano e soprattutto cosa rivendicano i magistrati onorari? Contestano innanzitutto proprio l'assenza di una tutela assistenziale, se rimangano a casa per malattia, infortunio e per altri impedimenti nessuno provvede a ristorarli, non sono loro riconosciuti, ferie, malattia e tfr.

Un'altra contestazione riguarda le modalità con le quali vengono ricompensati per il servizio che rendono, basate fondamentalmente sul criterio del "cottimo " .

I vari provvedimenti di sospensione delle attività giudiziarie per via dell'emergenza covid, hanno messo a nudo ulteriormente le criticità e i limiti di un criterio di retribuzionetotalmente iniquo e mortificante per i magistrati onorari. 

 I magistrati onorari, già in stato di agitazione da diversi mesi, forti delle recenti pronunce della Corte Costituzionale (n. 267/2020) sul rimborso delle spese di lite e di diversi Giudici del Lavoro(Trib di Napoli, Roma, Vicenza ed atri) a cui si sono rivolti per avere riconosciuto i loro diritti, hanno proclamato l'astensione per i giorni 19, 20,21 e 22 gennaio prossimi.

Le ripercussioni sull'andamento delle udienze nei vari uffici giudiziari, già messo in ginocchio per via delle misure adottate per fronteggiare l'emergenza covid, saranno, a seguito della proclamata astensione saranno devastanti. Migliaia di processi infatti salteranno, testimoni che saranno rispediti a casa, rinvii che rallenteranno ulteriormente la durata dei processi.

Da ultimo la Consulta ha rappresentato alle massime autorità europee che la proposta di  Recovery fund adottata dal Governo non contiene alcun elemento sulla riforma della magistratura e questo dovrebbe costituire un ostacolo alla operatività del Fondo.  

Mentre tutto questo si verifica a danno dei cittadini e degli operatori della giustizia, facendo accrescere il sentimento di sfiducia già ampiamente diffuso, la politica che fa? decide bene di litigare, di creare una crisi di governo anziché adottare le giuste misure per venire incontro ad una categoria di professionisti impegnati tutti i giorni a produrre sentenze, ordinanze, a celebrare udienze, sentire testimoni, imputati e ad amministrare giustizia in nome del popolo italiano.

La smettano di litigare i signori politici che facendo prevalere le ragioni personali e di parte sugli interessi generali del Paese, stanno creando danni irreversibili all'Italia.