Uno dei concorsi con più aspiranti della storia del dopoguerra italiana, certamente per quel che riguarda il mondo della Giustizia.
Sono stati 308.000 i concorrenti che hanno partecipato al concorso per circa 800 assistenti giudiziari, bandito alla fine del 2016 del Ministero della Giustizia.
Tra di essi diplomati, laureati alla prima esperienza, ma anche avvocati strozzati dalla crisi e tante altre figure.
Generazioni diverse, culture diverse, ma centinaia di migliaia di concorrenti che si sono messi a studiare intensamente. Un concorso difficilissimo, superato nella prima fase, quella degli scritti, da poco più del 1,5% dei candidati, transitati agli orali.
Adesso, è il Comitato idonei assistenti Giudiziari a scrivere una accorata lettera, chiedendo attenzione ai media. Siamo qui, essi dicono, siamo più degli 800 ma la nostra è una graduatoria che può scorrere, e scorrendo potrà darsi ristoro alle attese di migliaia di persone e di nuclei familiari.
Abbiamo letto l´appello, e lo sosteniamo. Convintamente.
Aggiungendo che ci sono almeno due ragioni a militare nel senso
dell´accoglimento pieno da parte del Ministero della Giustizia delle richieste dei firmatari.
In primo luogo, le somme enormi spese dallo Stato, quindi da tutti noi, per l´espletamento del mega concorso. Si è fatto tanto per selezionare i più meritevoli, o per dire più esattamente quelli che le commissioni giudicatrici hanno ritenuto essere i più meritevoli. Bene, questi fondi non vadano dispersi. Esiste un periodo di validità, ope legis, della graduatoria. Si utilizzi questa opportunità.
Ma anche come operatori della giustizia, come avvocati, chiediamo che il Ministero ampli la platea degli assistenti giudiziari. 800 è un numero ridicolo, probabilmente quello necessario in una sola, grande regione. Ci si interroga spesso sui mali della giustizia, sui tempi morti, sulla inefficienza. Una giustizia rapida è sinonimo di civiltà e di modernità, una giustizia lenta di arretratezza e sottosviluppo. Ma una giustizia rapida ha bisogno di più giudici, ma soprattutto o allo stesso modo di un servizio di segreteria e di cancelleria non sottodimensionato come adesso. Ed aggiungiamo, più personale di cancelleria con più strumenti a disposizione. Con più aggiornamenti. Con più conoscenza delle tecniche informatiche. Con più tempo a disposizione per la formazione.
Per questo, concludiamo, accogliere l´appello non è solo dare una mano a migliaia di candidati risultati idonei, al termine del loro concorso. Significa anche, e soprattutto, dare una mano allo Stato. Quindi, a ciascuno di noi.
Ecco l´appello:
La presente è redatta dal Comitato #IdoneiAssistentiGiudiziari, allo scopo di rendere nota la nostra posizione nello scenario che si va a delineare all´interno del Ministero della #Giustizia.
Non vi scriviamo per elencarvi freddi numeri relativi al tasso di disoccupazione nazionale, né per rivangare l´oramai ovvia e disperata situazione degli uffici giudiziari nazionali.
Il nostro scopo è raccontarvi chi siamo.
Il comitato nasce come portavoce di migliaia di candidati risultati idonei all´esito del concorso per 800 assistenti giudiziari, bandito nel novembre 2016 dal Ministero della Giustizia. A memoria nazionale, il presente si è classificato come il "più veloce concorso pubblico della storia".
Le procedure selettive, sfibranti e collocate in tempi così brevi da portare tutti i candidati ad estremi sacrifici, hanno fornito un dato di univoca interpretazione: a fronte di oltre 308.000 domande di partecipazione pervenute, esclusivamente l´1,5% dei concorrenti ha raggiunto l´idoneità.
In circa otto mesi, i primi candidati giunti all´orale hanno dimostrato alle commissioni esaminatrici di aver investito ogni singolo istante utile nello studio delle materie oggetto di esame, affrontando uno scoglio ulteriore: la totale assenza di parametri di riferimento.
Invero il precedente concorso si svolgeva ben 20 anni fa, con meccanismi totalmente differenti. Ciò ha spinto ogni singolo aspirante a lottare per assicurarsi una preparazione in grado di fronteggiare qualsivoglia tipo di domanda e a dimostrare la piena conoscenza di una lingua straniera e delle apparecchiature informatiche in uso negli uffici.
Ci definiscono come il futuro esercito di assistenti giudiziari, e mai descrizione ci è sembrata più adatta.
Gli sforzi, i sacrifici, la tenacia e il costante impegno profuso, ci consentono di dire a testa alta di meritare quell´appellativo.
Quelli che per molti sono solo numeri di riconoscimento, nella realtà, nascondono storie di vita che non si possono ignorare. Non si possono ignorare gli investimenti economici che centinaia di famiglie hanno dovuto sostenere.
Non si possono ignorare i sacrifici che genitori, sempre più anziani, hanno affrontato per dare una possibilità ai propri figli.
Non si possono ignorare le centinaia di laureati ai quali troppe porte sono state sbattute in faccia.
Non si possono ignorare i giovani diplomati che, prendendo il coraggio a due mani, si sono cimentati in prove così complesse, superando ogni aspettativa.
Abbiamo deciso di scrivervi a nome di tutti loro.
Per la giovane madre che, non avendo nessun aiuto, il giorno dell´orale ha dovuto affidare il proprio figlio neonato alle cure di un altro candidato.
Per i padri di famiglia, la cui dignità è costantemente calpestata dal lavoro in nero.
Per gli avvocati, soffocati da un sistema invivibile, che con forza hanno deciso di cambiare vita.
Per i giovani, stanchi di scappare all´estero sacrificando anni di studio.
Ed è per questo che chiediamo una sola cosa: una possibilità.
Vi chiediamo la possibilità di dimostrarvi, ancora una volta, la nostra preparazione e la voglia di contribuire, come un vero esercito, all´incremento dell´efficienza e della speditezza della Giustizia italiana.
Vi chiediamo di ricordarvi di noi non come numeri o percentuali, ma come persone
Presto verrà votata alle Camere la legge di bilancio 2018, la quale dovrebbe prevedere 1400 assunzioni "di diversa natura" in seno al Ministero della Giustizia.
Vi chiediamo, per tali motivi, di dar voce alle nostre istanze per far sì che il Ministero, distaccandosi dalla triste politica degli ultimi decenni, mantenga le promesse ed utilizzi la nostra graduatoria per la copertura totale delle suddette assunzioni fino a raggiungere in tempi rapidi lo scorrimento totale della nostra graduatoria.
In questo modo, quasi 5000 vite potrebbero, all´alba del 2018, sperare in un futuro migliore; lo stesso per il quale abbiamo duramente lottato.
In fede, e nella speranza che vogliate dare voce alla nostra causa, vi ringraziamo per l´attenzione dedicataci.
C.I.A.G. (Comitato Idonei Assistenti Giudiziari)
Alessandra Garozzo