Di Piero Gurrieri su Sabato, 04 Maggio 2019
Categoria: Attualità

Antonio Stano, morto nel deserto dei vivi, noi ti rendiamo omaggio

Solo durante la vita, altrettanto al momento della morte e ai Tuoi funerali, spostati all'ultimo momento in altro luogo dai parenti e tenuti in un deserto, appena 50 persone.
È stato questo il Tuo destino, Antonio Cosimo Stano, "u pacciu".
I Tuoi familiari, i familiari dei Tuoi carnefici, quelli dei complici e degli omertosi, i cittadini di Manduria, avrebbero potuto tributare a Te, loro sfortunato concittadino, almeno esequie degne di questo nome, prima di tutto nella qualità della partecipazione, ed invece no. Non c'era quasi nessuno, neppure i rappresentanti delle istituzioni municipali, con uno straccio di gonfalone o con una fascia tricolore di quelle che ormai si usa indossare anche per l'inaugurazione di un centro commerciale. Qui, nulla.
Sei stato schiacciato, percosso, abbattuto dalle botte una settimana dopo che tutti, a Manduria, avevano sfilato commossi nella processione del Venerdì santo e come il Cristo sei morto nella croce dell'indifferenza generale, ed il Tuo corpo portato rapidamente via, come se ci fosse, ha scritto qualcuno, la volontà di chiudere 'la pratica' il più velocemente possibile e far spegnere i riflettori su questa tragedia umana.

 «Siamo un mondo di morti. Ci conosciamo tutti qui a Manduria, ma non ci salutiamo», ha commentato ad un quotidiano on-line Lorenzo, un conoscente che avrebbe voluto partecipare alle esequie. «Quando sono andato a trovarlo - ha raccontato Dario, l'unico suo amico - ho capito che non voleva più vivere. Non mi ha mai detto nulla delle angherie che subiva. era una persona riservata e orgogliosa».

Quando si muore si muore soli, ma a Te, Antonio è toccato ancora di peggio. Siamo attoniti, con le nostre regole e i nostri codici, compresi quelli morali, di fronte a questa Tua, nostra tragedia e a questo stillicidio. Null'altro possiamo fare che accendere, idealmente, decine di migliaia di candeline, una per ognuno dei nostri lettori e dei followers della nostra pagina facebook, salutandoTi idealmente, rendendoTi omaggio.. Ma soprattutto, chiedendo a ciascuno di noi e a tutti quelli che leggeranno anche in maniera distratta questo post di battersi nei propri territori, nelle proprie città, nelle proprie comunità perché non si debbano ancora pagare prezzi così alti alla indecenza umana. E che si sia una penacerta per i responsabili.

Piero Gurrieri, Avvocato. Solo 1 dei cinquantasettemilasettecentonovantadue followers della pagina, avvocati e no.