Lui è Anton, 34 anni, e ha giurato due volte, la prima da medico, la seconda da ufficiale dell'esercito ucraino. "Giuro di attenermi ai principi morali di umanità e solidarietà e a quelli civili e di prestar soccorso agli indifesi" parte del giuramento di Ippocrate; "Fino all'ultima goccia di sangue" quello militare, da soldato.
Lui è Anton Shevchuk, il suo primo piano lo nascondiamo, e quel duplice giuramento lo sente nell'anima, e lo dice dal fronte: "Darei la vita perché la guerra finisse domani". C'è da credergli. Ha dismesso il camice bianco, indossando una mimetica da combattimento, tra le mani un kalashnikov. "Ho dormito solo 7 ore dal 24 febbraio, il giorno in cui la Russia ha deciso di attaccarci. Quel giorno siamo stati bombardati anche qui. La guerra è una cosa terribile. Vedi morire i tuoi amici, i tuoi confratelli". "Io ho un sogno" - dice - "quello di farmi una famiglia, e di un'Ucraina europea. Un'Ucraina senza paura e corruzione". Ricordatelo - ammonisce - "il patto con la Russia non vale nemmeno la carta sulla quale è scritto. Per questo non credo ai negoziati, non si fermeranno".
Anton è passato, nel giro di nulla, dal combattere la pandemia al difendere, da soldato, il proprio paese. Gli piacerebbe vederlo pienamente in Europa, e spiegare a quelli che vorrebbero che l'Ucraina rimanesse uno Stato cuscinetto, nè carne nè pesce, che c'è anche lui, anche loro che hanno un uguale diritto alla libertà.
( Credits: Ansa)