Di Raffaele Gurrieri su Lunedì, 07 Febbraio 2022
Categoria: Economia Imprenditori Imprese

Al via gli algoritmi anti evasione

Dopo il parere favorevole, sia pure con osservazioni, del Garante della Privacy, lo schema di decreto del Ministro dell'economia attuativo dell'accertamento digitalizzato, cosiddetto "anonimetro", prevede espressamente limitazioni e differimenti dei diritti dei contribuenti rispetto alle previsioni UE sulla tutela dei dati personali.

Accertamenti digitalizzati nei confronti di ignari contribuenti; questa l'evoluzione digitale dei controlli fiscali. Unica garanzia: gli algoritmi che scoveranno i potenziali evasori devono essere esplicitati. È questo lo scenario che si potrà presentare nel breve periodo, quando il decreto del Ministro dell'Economia e delle finanze attuativo dell'accertamento digitale, introdotto dalla legge di Bilancio 2020, verrà reso definitivo e si passerà quindi, dalle parole ai fatti.

Il tutto avviene all'interno di uno scenario normativo di deroga e limitazione dei diritti dei cittadini contribuenti previsto all'interno della legge di bilancio 2020 - Legge n. 160/2019. La novella legislativa dispone infatti che, in considerazione dei rilevanti obiettivi di interesse pubblico di prevenzione e contrasto all'evasione, al regolamento privacy dovessero essere apportate tutta una serie di limitazioni durante lo svolgimento delle attività di prevenzione e contrasto all'evasione fiscale, giusto articolo 1, comma 681, Legge n.160/2019; sono previste tutta una serie di limitazioni o differimenti degli obblighi del titolare del trattamento – Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza - dei diritti degli interessati – i cittadini - da porre in essere durante le analisi del rischio di evasione fiscale 

Questa disposizione, assieme all'altra che consente l'anonimizzazione dei dati personali dei contribuenti durante il trattamento dei dati relativi all'archivio dei rapporti finanziari, è rimasta inattuata in questi due anni ma adesso, grazie anche ai fondi del PNRR, è destinata ad essere prontamente messa in atto.

I diritti dei contribuenti che saranno esclusi sono: quello di ottenere dal titolare del trattamento la conferma che sia o meno in corso un trattamento dei propri dati; quello di ottenere una limitazione del trattamento dei propri dati; quello di opporsi al trattamento stesso in presenza di motivi legittimi o connessi alla sua situazione particolare; vengono invece differiti, fino al momento in cui il contribuente ha notizia che il trattamento nei suoi confronti si è esaurito perché raggiunto da un processo verbale di constatazione o da un atto similare, l'esercizio dei diritti di accesso ai dati e alle informazioni previsti dall'articolo 15, lettere a), b), c), e) e g) del Regolamento e l'esercizio del diritto di ottenere una copia dei dati personali oggetto di trattamento.

In linea generale, si legge nello schema di decreto del Mef, i diritti dei contribuenti oggetto di limitazioni, possono essere esercitati al termine del periodo prescrizionale dell'azione di accertamento. Restano, in via del tutto residuale, alcune garanzie generiche quali: l'esercizio dei diritti dell'interessato in relazione al trattamento dei dati presenti nelle banche dati dell'Agenzia sulla base delle disposizioni e in coerenza con le finalità per le quali ciascun dato è stato raccolto nonché il diritto dell'interessato di ottenere la rettifica dei dati personali inesatti, in conformità alla disciplina che regola la raccolta di ciascun dato.

Di contro, lo schema di decreto attuativo prevede che sia l'Agenzia che la Guardia di finanza tratteranno esclusivamente i dati personali indispensabili ed effettueranno le operazioni di trattamento strettamente necessarie al raggiungimento delle finalità previste dalla citata Legge n. 160/2019 e nelle suddette attività adotteranno tutte le misure necessarie per escludere i dati personali inesatti o non aggiornati dai trattamenti conseguenti all'analisi del rischio fiscale.

In sostanza via indiscriminato all'utilizzo massivo dell'algoritmo e dell'intelligenza artificiale nella lotta all'evasione, con una sempre più stringente contrazione di tutele e diritti di contribuenti. Nel frattempo il codice europeo sulla privacy può attendere.

Meditate contribuenti, meditate.

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