Nel 2013 l'ex giudice minorile Avvocato Morcavallo denunciava in una trasmissione televisiva il business degli affidamenti e delle adozioni minorili: "Un giro di 2 miliardi di euro all'anno di danaro pubblico assegnato a istituti privati e religiosi...per gestire 35 mila bambini sottratti alle famiglie...Un vero e proprio mercato degli affidamenti e delle adozioni attraverso relazioni dei servizi sociali e ctu finalizzate a far emergere incapacità genitoriali e disagi psichici.. E una magistratura fortemente contaminata fino al CSM"!
Morcavallo concludeva spiegando anche perché i bambini non vengano quasi mai assegnati ai parenti: "perché darli alla zia non frutta denaro a nessuno"!
In questi anni anche altri Avvocati hanno denunciato questo sistema, ben noto alle istituzioni e alle autorità già da molto tempo prima del caso di Bibbiano.
Difatti risale al 1978 lo scandalo della cooperativa agricola "il forteto" (Toscana) , coinvolta in processi per pedofilia e abusi sessuali sui minori durati 40 anni e, nonostante le condanne, la comunità ha continuato a ricevere affidamenti dal tribunale.
Sul "forteto" è stata istituita quest'anno una commissione d'inchiesta e nel 2000
intervenne anche la Cedu, sanzionando lo Stato Italiano per la normativa lesiva dei diritti dei genitori:
http://www.dirittiuomo.it/sentenza-13-luglio-2000
Quindi tutti sapevano, anche perché sul sistema dei "minori fuori famiglia" ha indagato una Commissione BICAMERALE del 2015, elaborando nel dossier finale del 2018 tutti i numeri di questa vergogna, senza però intervenire..
In estrema sintesi i dati più gravi:
- 200 giudici onorari in conflitto di interessi
- provvedimenti d'urgenza ex art 403 cc tutti convalidati
- quasi tutti gli affidamenti superano il limite di legge dei 24 mesi (e da qui la possibilità di adozione..)
- il 17% dei minori è scappato da queste comunità e di questi il 2% risulta scomparso
- gli affidamenti in comunità ministeriali sono solo il 10% rispetto a quelli nelle comunità private
- le regioni con gli incrementi più alti sono Piemonte +36%, Umbria +29% e Emilia Romagna +22%
- alla voce " motivi del disagio" nella metà dei casi il motivo non è neppure specificato
- alla voce "motivi di ingresso" nella quasi metà dei casi il motivo è reddituale, cioè lo Stato, invece di aiutare il genitore in difficoltà economica, assegna 100/400 euro al giorno alle comunità, per ogni minore accolto!
E certo che è un business e probabilmente scopriremo presto che le adozioni lo sono molto di più..
https://www.camera.it/leg17/491?idLegislatura=17&categoria=017bis&tipologiaDoc=documento&numero=012&doc=intero
Aggiungo un'osservazione doverosa. Sicuramente esistono realtà familiari in cui i bambini subiscono violenze gravi per cui è necessario l'intervento delle istituzioni e sicuramente esistono comunità e servizi e giudici virtuosi, ma occorre intervenire su alcuni passaggi per evitare strumentalizzazioni:
- ridurre i contributi alle comunità
- prevedere, piuttosto, aiuti economici ai genitori in difficoltà, essendo inaccettabile che i figli possano essere sottratti per ragioni di povertà (e talvolta perché la cameretta non è abbastanza grande!)
- affidare i minori solo all'esito di una istruttoria piena e veloce, ascoltando subito tutte le parti
- intervenire automaticamente al superamento dei termini massimi della permanenza in comunità (24 mesi)
- più controlli sui motivi di ingresso, sui conflitti di interesse e sui criteri di nomina dei giudici onorari minorili
- ispezioni periodiche con poteri sanzionatori e di revoca delle autorizzazioni
- ma soprattutto è necessario VIETARE gli affidamenti alle comunità nel caso di parenti disponibili ed idonei ad accogliere i nipotini, perché è in questa violenza immotivata che si manifesta la logica del profitto.
Questo è ciò che andrebbe fatto domani stesso, indipendentemente dal processo sul Bibbiano che potrebbe durare anche quanto quello del Forteto.
Se roviniamo migliaia di bambini che probabilmente non riusciranno a rifarsi una vita commettiamo un crimine ignobile ai danni delle future generazioni e a commetterlo, stavolta, è proprio la 'creme' della nostra società civile e istituzionale".