Di Paola Mastrantonio su Lunedì, 06 Novembre 2023
Categoria: Politica Forense

A.I.: la nuova analisi informatizzata dei contratti.

"Non è degno di uomini eccellenti perdere ore come schiavi nel lavoro di calcolo che potrebbe tranquillamente essere relegato a chiunque altro, se le macchine fossero usate".

Con questa frase, l'avvocato e filosofo G.W. Leibniz, nonostante non avesse mai visto nulla che somigliasse ad un computer, descrisse, nel lontano 1600, i vantaggi di un eventuale incontro tra tecnologia e professione legale. 

La soluzione dei problemi che vengono sottoposti agli avvocati (ed in generale la soluzione di tutti i problemi che si incontrano nella vita), richiede l'uso di capacità critiche e di ragionamento che l'intelligenza artificiale non potrà mai eguagliare, tuttavia la velocità con cui alcuni programmi riescono a mettere insieme certi dati, può sicuramente essere d'aiuto in molte attività ripetitive, come, ad esempio nelle attività di revisione dei contratti.

Questi ultimi, infatti, possono essere considerati come elementi "semi-strutturati", dal momento che, pur non avendo una struttura regolare ed uniforme, condividono tutta una serie di elementi comuni; ciò nonostante, nella generalità dei casi, un avvocato impiega diverse ore per rivedere accuratamente un contratto in ogni sua clausola, per adeguarlo e renderlo efficace al contesto specifico e, altrettanto spesso, molte parti di questo lavoro, come, ad esempio, la verifica dell'accuratezza di date, riferimenti normativi, informazioni sulle parti contraenti, sono ripetitive. 

Sono stati perciò elaborati alcuni programmi che, scansionando migliaia di record in pochi secondi, riducono notevolmente i tempi relativi a tali verifiche, evitando all'avvocato l'analisi di una montagna di scartoffie, mentre altri software possono addirittura fornire un modello per un certo tipo di contratto o evidenziare le parti più importanti di un contratto esistente.

L'aspetto sicuramente più interessante di tali programmi è che sono dotati di un sistema di apprendimento automatico (c.d. machine learning) che consente loro di apprendere dalle revisioni precedenti, in tal modo migliorando con l'esperienza.

Va da sé che si tratta comunque di strumenti ausiliari, che non sostituiscono il lavoro dell'uomo, ma che forniscono un importante contributo nelle operazioni di investigazione dei dati più ripetitive e meccaniche. All'attuale stato dell'arte, una macchina, infatti, benché possa utilizzare tutte le informazioni in suo possesso per prendere decisioni, può farlo sono in un ambiente circoscritto, né può pensare in modo autonomo e generalizzato; dunque, gli attuali sistemi di intelligenza artificiale, non segneranno affatto la fine delle carriere legali e non legali, le renderà solo più veloci. 

Messaggi correlati