Di Rosalba Sblendorio su Domenica, 06 Ottobre 2024
Categoria: Albi, previdenza, assistenza: guida alle opportunità per gli avvocati

2025, Avvocati. Via alla riforma previdenziale

Nuovo calcolo trattamento pensionistico

A partire dall'1 gennaio 2025 sarà applicato un nuovo calcolo del trattamento pensionistico per gli avvocati. Infatti entrerà in vigore la nuova riforma previdenziale di Cassa Forense.

L'attuale trattamento pensionistico è di tre tipi (fonte https://www.cassaforense.it/pensioni/):

di vecchiaia. Detto trattamento è erogato al raggiungimento del 70° anno di età (o a partire dal 65° anno di età), con almeno 35 anni di effettiva iscrizione e integrale contribuzione;

di vecchiaia contributiva. Questo trattamento è erogato quando gli iscritti non hanno maturato l'anzianità per la pensione di vecchiaia, ma hanno comunque raggiunto il 70° anno di età con almeno 5 anni di effettiva iscrizione e integrale contribuzione;

di anzianitàTale trattamento è erogato quando l'iscritto si è cancellato da tutti gli albi e ha raggiunto il 62° anno di età con almeno 40 anni di effettiva iscrizione e contribuzione.

La riforma, che entrerà in vigore nel 2025, introdurrà il sistema di calcolo contributivo "pro rata" delle prestazioni pensionistiche, ossia agli attuali iscritti si applicherà il sistema di calcolo misto che prevede una prima quota calcolata con il sistema retributivo vigente per le anzianità contributive sino al 31 dicembre 2024, e una seconda con il sistema contributivo, per le anzianità successive al 2024.

Gli iscritti a partire dal 1° gennaio 2025, avranno diritto alla "pensione unica di vecchiaia contributiva", calcolata esclusivamente secondo il sistema contributivo,

I requisiti per l'erogazione del sistema contributivo saranno:

il raggiungimento del 70° anno di età con almeno 5 anni di contribuzione;

il raggiungimento del 65° anno di età con almeno 35 anni di contribuzione e con un versamento di importo alla decorrenza almeno pari al trattamento minimo vigente nell'anno.

Contributi minimi.

Con la riforma cambiano anche gli importi dei contributi minimi. In particolare, nel 2025:

il contributo minimo soggettivo sarà di € 2.750,00.

il contributo minimo integrativo sarà di € 350,00.

Detti contributi saranno ridotti della metà per gli iscritti di età inferiore ai 35 anni, per i primi 6 anni di iscrizione, con riconoscimento dell'intero anno ai fini del diritto alle prestazioni.

Il pagamento della prima rata sarà posticipato al 30 settembre.

Per quanto riguarda le aliquote contributive:

il contributo soggettivo passerà al 16% per il 2025, al 17% nel 2026 ed al 18% a partire dal 2027;

il tetto reddituale del 2025 sarà pari a € 130.000, oltre il quale continuerà ad essere dovuto il contributo del 3%.

Con riferimento all'integrazione del contributo al minimo, l'importo del trattamento minimo sarà:

12.500 euro tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2026;

11.400 euro nel successivo biennio;

10.250 euro a partire dal 2029, con rivalutazione di tale importo dal 2030.

Le sanzioni, per omissioni e/o ritardi nei pagamenti, in caso di regolarizzazione spontanea saranno ridotte del 60% in luogo dell'attuale 50%.

Gli iscritti che hanno in corso una rateazione, se in regola con i versamenti, potranno richiederne una seconda e per debiti di importo superiore ai 10.000,00 euro, la rateizzazione potrà essere in 6 anni in luogo degli attuali 5.

Maggiori informazioni sono reperibili su:

https://www.cassaforense.it/DettaglioNews?id=14088&tipo=inEvidenza;

https://www.cassaforense.it/pensioni/. 

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