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In scena la "prima" siciliana di un largo e composito schieramento del "NO" alla riforma Meloni - Nordio sulla separazione delle carriere dei magistrati. Occasione, presso la Sala Piersanti Mattarella dell'Assemblea regionale siciliana, la presentazione del volume "Divide et Impera. La separazione delle carriere e i rischi di eterogenesi dei fini" di Pietro Gurrieri.

All'incontro, tutti i relatori – ciascuno dal proprio punto di vista istituzionale, politico e sindacale – hanno dichiarato la propria contrarietà al disegno e annunciato la volontà di attivare subito una forte mobilitazione in vista del referendum sulla riforma Nordio che potrebbe tenersi tra marzo e aprile del prossimo anno.

Giuseppe Tango, giudice del lavoro del Tribunale di Palermo e componente della Giunta esecutiva nazionale dell'ANM, ha smontato «uno per uno i falsi miti della riforma», evidenziando come essa non risolva i reali problemi della giustizia e come l'Associazione Nazionale Magistrati non difenda «interessi corporativi», ma «i diritti dei cittadini».

Poco prima, introducendo i lavori, il vicepresidente dell'ARS Nuccio Di Paola (M5S), aveva ricordato l'impegno del Movimento nella battaglia parlamentare contro la riforma e la recente manifestazione al Teatro Massimo con il Presidente Giuseppe Conte, Roberto Scarpinato e Federico Cafiero De Raho, prefatore del volume di Gurrieri.

Il presidente della Commissione Antimafia dell'ARS Antonello Cracolici (PD) ha definito la riforma «un attacco alla Costituzione» richiedendo «una mobilitazione straordinaria e unitaria»; mentre Alfio Mannino, segretario generale Cgil Sicilia, ha confermato che la Cgil sarà «in prima linea» a partire da gennaio in tutti i territori della Regione.

Anche il deputato regionale Ismaele La Vardera (Controcorrente) ha annunciato il convinto sostegno al "No" del suo movimento, saldando nel proprio intervento la questione referendaria a quella morale.

Nel suo intervento conclusivo, l'autore Pietro Gurrieri ha ricondotto la riforma Nordio all'interno di «un più ampio disegno politico» che comprende premierato e autonomia differenziata, «in aperto contrasto con l'impianto dei valori costituzionali». Gurrieri ha smontato le motivazioni adotte dai sostenitori della riforma nessuna delle quali resiste - ha affermato - alla prova dei fatti, ha richiamato l'analisi comparata contenuta nel volume, evidenziando come nei Paesi dove le carriere sono separate il pubblico ministero risulti sempre dipendente o condizionato dall'esecutivo. 

«Si stravolge così il modello pensato dai costituenti – ha affermato – un modello saggio, che in molti Paesi europei viene oggi guardato come esempio di equilibrio e garanzia». L'autore ha concluso sottolineando la necessità di «un grande sforzo di comunicazione verso i cittadini», che sarebbero «i primi a essere discriminati» qualora la riforma fosse approvata. E in questo senso, ha presentato anche un secondo volume uscito negli ultimi giorni, dal titolo: "No alla riforma Nordio. Vademecum per il referendum sulla separazione delle carriere", uno strumento più agile a disposizione dei comitati e dei territori.